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Come nasce una nuova barca.

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Innanzitutto bisogna fare una distinzione tra “una nuova barca” che significa una singola barca - one off o piccolissima serie - sia che si tratti di una barca da regata che da crociera e un “nuovo modello” che significa una barca che sarà prodotta in serie.
Nel caso di un “one off” si possono scegliere due strade; l’armatore - generalmente con una grande esperienza e/o passione - si rivolge direttamente al progettista di cui si “è innamorato” trasmettendogli direttamente le sue aspettative, il suo sogno.
Seguire la genesi di un progetto come questo implica un dispendio di tempo non indifferente per cui sempre più armatori si rivolgono ad un project manager, un velista di grande esperienza, profondo conoscitore delle aziende e dei materiali all’avanguardia.
Il project manager una volta fatto sue le richieste/aspettative dell’armatore proporrà il progettista/i, sceglierà cantiere materiali e quant’altro per realizzare una barca che soddisfi al pieno le aspettative del committente ed infine seguirà la costruzione della barca fino al varo; qualche armatore delega questa scelte al comandante storico delle sue barche ma non sempre la scelta di una persona già “nel libro paga” permette di avere una visione pulita scevra da condizionamenti dettati da un lungo rapporto di lavoro.

progettiamo
Ben diverso il discorso riguardante il “nuovo modello” per una produzione in serie.
Fino alla metà degli anni 80 anche una produzione in serie si basava su  numeri risibili e la ideazione di un modello nasceva dalla esperienza a mare del proprietario del cantiere che la trasmetteva al progettista; il progettista ideava le linee d’acqua e disegnava gli interni della barca. Qualche volta si è visto che una barca vincente in regata veniva poi riproposta in una produzione in serie come per esempio gli IMPALA erano “fratelli” del Gambare di Doug Peterson che vinse moltissimo a quei tempi.
A metà degli anni 80 con la introduzione della gamma Oceanis di Bénéteau le cose cambiarono radicalmente sia come approccio che conseguentemente come numero di barche prodotte.
Per la prima volta si partì dalle esigenze dei potenziali compratori per dare vita ad una gamma di nuovi modelli.
Accesso al mare facilitato, vere cabine, frigorifero, acqua calda e bagni con doccia di serie …… fu una vera rivoluzione che consentì al cantiere, che oggi è leader mondiale nella produzione di barche di serie, di produrre numeri fino a quel momento impensabili e la diffusione della vela, complice la nascita di società di noleggio con grandi flotte, passo da “sport per pochi” a nuovo passatempo/vacenza per tanti.
Quasi contemporaneamente a questa pionieristica visione fù affiancata da un altra idea vincente: delegare la progettazione degli interni a un designer o ad un interior designer.
Da più di 30 anni Bénéteau ha ricoperto l’enorme ruolo di battipista avvolte introducendo soluzioni rivoluzionarie, avvolte innovando e migliorando soluzioni già adottate in piccola scala da altri e facendole diventare soluzioni diffuse e di più facile utilizzo come per esempio il roll bar o la pancetta apribile di poppa.
Spesso essere troppo avanti rispetto al mercato non paga ma bisogna essere coraggiosi e visionari per perseverare nelle proprie scelte; ho un ricordo limpido ai primi Saloni da concessionario Bénéteau quando esponevamo i First con gli interni in mogano rosso (Acajou) ideati da Philippe Stark, pochissimi sono stati i clienti che hanno apprezzato quel design innovativo. Oggi è storia ma quella scelta pionieristica ha fatto si che in Bénéteau vi sia una “radicata cultura” di cura nel design interno.
Tanta strada si è fatta da allora! Tanta strada ha fatto tutto il comparto della nautica da allora.
Sulle barche nuove troverete più confort, più automatismi perché tutto il comparto ha seguito i cantieri costruttori nella ricerca e sviluppo.
Oggi la nascita di un nuovo modello è un lavoro di squadra ed intorno al tavolo dove l' idea prende forma si siedono più persone: il progettista della carena, l’interior designer, lo specialista della ergonomia degli spazi, i managers del cantiere che portano le esigenze dei clienti, le esigenze del processo produttivo, i “paletti” relativi al posizionamento sul mercato, gli esperti di comunicazione.

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Quando si pensa ad un nuovo modello il dubbio di ogni manager a capo dell’ufficio progetti di qualsiasi grande cantiere è: migliorare un modello di successo o partire da foglio bianco?
E su questo interrogativo si apre una discussione molto interessante anche perché spesso la visione del singolo che scrive la recensione su un nuovo modello differisce dall’impatto che quella barca ha sugli utilizzatori finali complici anche “i social” che stanno erodendo via via potere persuasivo ai media.

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