Salone Nautico il termometro di una passione

Come è andato realmente il 53° Salone Nautico Internazionale di Genova?

 

Al di là dei dati ufficiali, la sensazione visiva è stata che il settore motore medio sia quasi completamente scomparso e che la vela abbia riempito, con la sua passione e “fedeltà” quegli spazi ridotti che la Fiera quest’anno proponeva.

La sensazione visiva ricalca anche la realtà di mercato; molti proprietari di imbarcazioni a motore di 34-40 piedi molto diffuse negli anni passati stanno concretamente valutando un passaggio alla vela costretti dal folle incremento dei prezzi dei carburanti unico in Europa.
Sullo stand Beneteau, dove erano esposte sia imbarcazioni a vela che a motore, si è registrato un numero maggiore di visite sulle barche a vela (2/3) dei visitatori dei Sense o dell'Oceanis 45 tantissimi erano proprietari di una imbarcazione a motore.

Alcuni grandi gruppi cantieristici ormai prediligono Cannes, ma a Genova comunque barche si sono viste, e alcuni operatori ci hanno segnalato anche un buon movimento commerciale, con molta concretezza da parte di potenziali acquirenti e meno “curiosi”.
Per la prima volta dopo 4 anni sullo Stand Beneteau si è venduta una "Barca Importante" alla apertura nelle prime ore dopo la innaugurazione.
Sopratutto non è stato un caso isolato questo è il segnale di un mercato in ripresa, di clienti che hanno finalmente vinto i timori dovuti al contesto e si sono lasciati andare a coltivare una passione così come si meritano e come si deve.
Certamente la fedeltà alla vela è superiore a quella che si può riservare al motore, che a causa dell'abnorme incremento dei costi di gestione (carburanti, lubrificanti, tagliandi, parti di ricambio, carenaggio, ormeggio)  è il primo a saltare. Per la vela un po’ si tiene duro e la sensazione del mercato specifico è stata buona. In generale, comunque, chi era abituato a un Salone da epoca d’oro, diciamo 1995-2008, stentava a riconoscersi negli spazi ridotti e nelle mancanza dei consueti padiglioni S, C o Marina Due, fino quasi a chiedersi se quello fosse ancora il “Nautico”.

Unanime è stata, peraltro, una certa lamentela per le tariffe praticate dalla Fiera agli operatori, non certo calate di pari passo con la contrazione del fatturato delle aziende, e l’osservazione che i servizi in Fiera continuano a latitare.
In effetti è da chiedersi se questo è un evento atto a sostenere le aziende del settore o a far quadrare i conti di pachidermici Enti ed Associazioni.
Coloro i vali hanno visitato anche il Salone di Cannes hanno subito sottolineato le differenze sia in termini di costi di partecipazione sia in termini di opportunita.
A tal proposito riportiamo un passaggio di una comunicazione ricevuta da uno dei più noti produttori di catamarani qui in Italia: "Per la prima volta, dopo tanti anni, Mattia non esporrà al Salone di Genova. E’ una decisione maturata negli ultimi tempi, dopo aver iniziato, con molta soddisfazione, ad esporre al Salone di Cannes. Due Saloni, così a poca distanza temporale e geografica , sono inutili. Scelgo allora Cannes, dove quest’anno erano esposti 45 catamarani mentre a Genova ci saranno solo 2 Lagoon. Anche l’atmosfera gioca la sua parte, gioiosa a Cannes e scialba a Genova.
Non parliamo poi del contesto alberghiero e di ristorazione.

Se da un canto gli operatori rumoreggiano il feedback della clientela non era del tutto negativo perche il nuovo layout si è rivelato funzionale ed ha ridato un po di "intimità" alla chermesse Genovese. 

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